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cibo dei pellegrini

piatto autunnale

Attività proposta e gestita a cura della Parrocchia

AVVISO: LE ATTIVITA' SONO ATTUALMENTE SOSPESE

Gli studi sui documenti medievali hanno permesso di conoscere più a fondo l’attività di accoglienza esercitata dai monaci cistercensi di Morimondo.

La Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo attraverso il Museo dell’Abbazia, ha realizzato nella primavera 2013 una mostra dal titolo Cella hospitum e ha pubblicato il numero della rivista Quaderni dell’abbazia, dedicandolo all’argomento dell’accoglienza e alle “scoperte” ad essa connesse.

A partire dalla metà del XII secolo, infatti, ci sono testimonianze storiche dell’attenzione dei monaci sia verso l’attività agricola sia all’accoglienza dei poveri e dei pellegrini.
Si è potuto così ricavare una lunga lista di generi alimentari che i Cistercensi fornivano e preparavano per i pellegrini e gli ospiti. Si tratta sia delle loro produzioni locali sia di beni di commercio come l’olio, il sale, il pepe, le spezie e i datteri. È stato anche trovato un menù della seconda metà del XII secolo con quattro pietanze.

A partire da questi dati la Parrocchia ha ricercato nelle pubblicazioni di settore, che raccolgono cataloghi di ricette realizzate a partire dalla fine del XIII secolo, quelle di cui si poteva trovare riscontro nelle pergamene di Morimondo.

Avviata nel 2013 e dopo i successi di pubblico del 2014, la proposta di cucina medievale continua per tutto il 2015: pomeriggi con i dolci e pranzi con i pasti dei pellegrini, tutti arricchiti con vivande tratte dal testo anonimo di provenienza veneta che in “La Cucina Medievale. Lessico, storia, preparazioni” di Enrico Carnavale Schianca è citato come codice Morimondo. È un testo della prima metà del ‘400 con alcune ricette che potrebbero far riferimento ad un contesto conventuale. La cosa interessante è che presenta sia ricette in uso in altri ricettari sia perché vi sono degli apax delle versioni o ricette che si trovano solo su questo manoscritto mutilo. Si tratta di 155 ricette, un terzo delle quali ha la peculiarità di avere le dosi, in once e libbre, cosa molto rara per il medioevo. Non esistono di fatto ricettari monastici, ma un indizio di un uso più articolato della cucina monastica rinascimentale rispetto al XII e XIII secolo lo si potrebbe dedurre dallo studio di Mario Comincini edito lo scorso autunno nel quale, in qualche lettera e soprattutto in un inventario coevo, c’è la descrizione della cucina, degli utensili e degli alimenti presenti nella dispensa.

Siamo molto distanti dal periodo in cui l’accoglienza esercitata dai monaci si può dire nascesse col lavoro nei campi, per arrivare attraverso la cura della persona a tradurre le pagine del vangelo in gesti di carità, ma è proprio da qui che nasce l’idea di proporre al pubblico la degustazione di alcuni di questi cibi proponendo due modalità:

  • cibo del pellegrino
  • pasto del pellegrino.

Cibo del pellegrino 2017

La degustazione di semplici cibi medievali, in prevalenza dolci, avviene in piazza dell'abbazia e non necessita di prenotazione.

date in calendario 2017

  • domenica 5 marzo 2017 ore 15,00: Dolci e frittelle di grasso e di magro

    INIZIATIVA ANNULLATA

  • sabato 20 e domenica 21 maggio 2017: nel contesto di “Trecentesca 2017” allestimento della taverna medievale con birra, torte medievali, Ippocrasso e Chiaretto
  • domenica 8 ottobre 2017 ore 15,00: Dolci per ogni festa

mortarolo di magroPasto del pellegrino 2017

Il gruppo di studio della parrocchia di Morimondo ha proseguito l’approfondimento delle conoscenze e propone la degustazione di un pranzo medievale con menu stagionale.
La degustazione del menu composto in genere da tre portate avviene di solito in sala capitolare ed è accompagnata da spiegazionei e commenti.

È sempre necessaria la prenotazione.

Telefonare alla segreteria della Fondazione dal lunedì al mercoledì (9:30-12:30) oppure a don Mauro 333 69 90 524 oppure a Giusi 333 91 39 598

date in calendario 2017

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